Contatti

ALTAVILLA – SS. Redentore e S. Urbano Papa (3a domenica di luglio)
Chiesa arcipretale – er fine sec. X – sm 45 – km 7 – vc Montecchio Maggiore – ab. 10.000 (di
cui non catt. 500) – fm 3.300
Indirizzo: Piazzale don Giuseppe De Munari 11 – 36077 Altavilla Vicentina (VI) – tf  0444 572014

Dove si trova
e-mail: parrocchia@altavillavalmarana.it
Altri sacerdoti: Cisco don Giangiorgio, Via Silvio Pellico 20, don Giovanni Casarotto, Borgo santa Lucia, 43 tf. 0444 226500

SCUOLA DELL’INFANZIA “A. Fusari”, Via De Gasperi, 5; 

VALMARANA – S. Biagio Vescovo (3 febbraio)
er fine sec. XIII – sm 160 – km 7 – vc Montecchio Maggiore – ab. 920 (di cui non catt. 60) –
fm 320
Indirizzo: Via Montello 5 – 36077 Altavilla Vicentina (VI) tf  0444 572014
e-mail: parrocchia@altavillavalmarana.it

 

Chiesa parrocchiale del Ss. Redentore e sant’Urbano papa

Sorta in pianura, con l’aumento demografico del paese, iniziata nel ’34, officiata l’11 dicembre 1938, ha continuato la sua costruzione nel corso degli anni fino alla costruzione del coro e della nuova facciata, negli anni ’70.

Di stile romanico moderno è senza campanile. Richiama i suoi fedeli con l’annesso patronato.

 

Chiesa di sant’Urbano sulla Rocca

Dove si trova

Accanto ai resti della Rocca, si innalza l’antica chiesa di Altavilla, la cui fondazione risale ad un periodo intercorrente tra l’VIII e il X secolo d. Intitolata fino a tutto il 1300 ai Santi Felice e Fortunato, allora patroni Vicenza, dal 1409 è dedicata a Sant’Urbano, dal nome dei due Papi che aveva guidato la chiesa cattolica nel cinquantennio precedente.

Documenti attestano che essa era una “pieve”, ossia una chiesa battesimale matrice di tutte le altre chiese minori, da cui esse dipendevano per l’amministrazione dei sacramenti e a cui dovevano il pagamento delle tasse.

Nonostante fosse così importante e dovesse quindi accogliere un cospicuo numero di fedeli, le sue dimensioni erano modeste. Proprio per questo, Vescovo Barbo ordinò agli abitanti di ampliare la cosiddetta “ecclesiola”. Sul finire del 1400 fu allora costruito un nuovo edificio sacro, confinante con quello già esistente. La facciata fu orientata a sud, anziché ad est e ver aggiunto un ingresso. L’opera fu completata e consacrata nel 1522.

La chiesa di Sant’Urbano è spesso stata oggetto di restauro; dopo quello effettuato nel 1690 per riparare i danni di un incendio, nel 1700, a conseguenza dell’aumento demografico, venne costruita la cappella laterale dedicata alla Vergine del Rosario. Una nuova ala venne aggiunta nel 1890, dando alla chiesa l’attuale simmetria.

La chiesetta venne utilizzata come chiesa parrocchiale per tutto l’800 € fino alla metà del novecento. Nei primi anni del secolo scorso nell’antistante “casa del Vescovo” o canonica si tenevano anche delle lezioni della scuola elementare. Dal dicembre del 1938 con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, in pianura, l’attuale chiesa del S.S Redentore, la chiesetta della Rocca venne un po’ abbandonata e utilizzata raramente.

Negli anni ’70, per volontà dell’ex parroco Don Siro Fattori è stata ristrutturata, insieme alla casa parrocchiale. Oggi la chiesa della Rocca viene usata solo in occasione di manifestazioni particolari: processioni, pasquetta, matrimoni. La canonica è stata ceduta nel 2023 alla associazione BRAIN Associazione Traumi Cranici come propria sede.

Descrizione

La chiesa, a pianta longitudinale con unica navata, è costruita in materiali poveri e di recupero che sono, ancora oggi, visibili in alcuni spigoli dell’edificio che è stato successivamente intonacato. La semplice e lineare facciata è verticalmente suddivisa in tre parti: da quattro lesene che dallo zoccolo terminano con dei semi-capitelli corinzi che ne slanciano il bel timpano triangolare racchiuso dal frontone e da un lineare cornicione; tre pinnacoli sormontati da una croce ne esaltano lo slancio verticale. Un semplice ma raffinato portale, con significativi resti di un arco gotico, si apre sulla facciata abbellita da un rosone centrale in pietra impreziosito da una decorazione a fiore lobato. Dei vari interventi cui è stato sottoposto l’edificio nel corso dei secoli, rimangono i due tondi in mattoni di cotto ai lati della facciata, le finestre a lunetta del fianco sud e i due medaglioni di pietra, forse dell’epoca rinascimentale. Di particolare interesse il bel campanile, a pianta quadrata, la cui cella campanaria, in mattoni di cotto, è delimitata in basso da una semplice decorazione trecentesca, a rilievi geometrici, su due fasce sovrapposte e da archetti pensili gotici. Il tutto offre l’idea, con le gotiche bifore e frontoncino con rosone, di una svettante guglia.

Chiude la parte inferiore delle bifore una raffinata doppia transenna in pietra bianca che ripete, su schema modulare, il motivo lobato del rosone, richiamando nettamente l’influenza della cultura orientale così prospera a Venezia, ma anche in molte località del Veneto. Infine i quattro pinnacoli che sormontano gli spigoli oltre che dare stabilità alla costruzione contribuiscono chiaramente al verticalismo gotico del campanile stesso.

Chiesa della Rocca: Visuale interna

 

Chiesa di San Biagio a Valmarana

Dove si trova

L’antica chiesa parrocchiale di Valmarana di stile vario risale al 1228, rifatta nel 1475, venne più volte restaurata e rimaneggiata: nel 1875, nel 1960 ed anche recentemente.

Posta sopra il poggio, è affiancata da un campanile, annesso alla chiesa. Il campanile ha in alto finestre bifore sostenute nel mezzo da una colonnina che termina con cornice di mattoni. Il tetto è a padiglione.

All’epoca del primo rifacimento non c’era l’uso delle campane, perché nel passato si chiamava la gente in adunanza picchiando su una tavola. La chiesa è coronata da una cornice di mattoni sorretta da archetti ornati di terracotta; questi sono sostenuti da mensolette di pietra e da lesene che s’innalzano da uno zoccolo che circonda la Chiesa elegantemente. Tra la lesena e gli archetti è frapposta una cornice di pietra che funge da capitello e finimento.

La facciata della chiesetta di S. Biagio è a capanna con ingresso rettangolare centrale (la porta maggiore) sormontato dallo stemma dei Valmarana, sopra il quale è posto un oculo. Ai lati, in corrispondenza delle navate laterali, due monofore gotiche veneziane si allungano.

L’interno, a croce latina, col tetto a doppia falda, ha tre cappelle, una maggiore e due minori con la volta a crociera, aggiunte nei secoli dalle varie Confraternite, quali la Compagnia del Rosario e di San Rocco. L’antico organo donato dalle monache del “Corpus Domini” nel 1810 venne sostituito alla fine dell’800 da un organo pregevole opera di Bortolo Zarantonello di Cornedo.

Visuale interna