Domenica di Pasqua “Risurrezione del Signore” – 31 Marzo 2024

di | Marzo 31, 2024

Domenica di Pasqua “Risurrezione del Signore”

31 Marzo 2024

 

(Vangelo della notte) Dal vangelo secondo Marco (16,1-8)

1Poi, trascorso il Sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono aromi per andare a ungerlo. 2E così, al mattino presto, nel primo giorno della settimana, vennero al sepolcro, appena sorto il sole. 3E si dicevano: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?» 4E alzato lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare: in effetti era molto grande. 5Poi, entrate nel sepolcro, videro un giovinetto seduto a destra, avvolto in una veste candida, e furono prese da sgomento. 6Ma egli disse loro: «Non vi sgomentate! È Gesù che voi cercate, il Nazareno, colui che è stato crocifisso: è stato risvegliato, non è qui! Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea: là lo vedrete, come vi ha detto!”».

8Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro, perché erano terrorizzate e fuori di sé; e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.

 

(Vangelo del giorno) Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9)

1Il primo giorno dopo il Sabato, molto presto – fa ancora buio – Maria Maddalena va al sepolcro, e scorge la pietra portata via dal sepolcro. 2Allora corre, va da Simon Pietro e dal discepolo che Gesù amava, e dice loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro, ma non sappiamo dove l’han messo!» 3Partono allora Simon Pietro e l’altro discepolo, e vanno al sepolcro. 4Correvano insieme, loro due; ma l’altro discepolo corre avanti più veloce di Pietro, e arriva per primo al sepolcro. 5Si china, scorge (blépo, = guardare), le bende per terra, ma non entra. 6Anche Simon Pietro arriva al sepolcro. Entra, e osserva (theoréo, = contemplare) le bende per terra, 7e il sudario per coprire il capo – non per terra con le bende, ma a parte, piegato in un angolo. 8Entra allora anche l’altro discepolo, quello arrivato per primo al sepolcro, e vide (oráo, che è il «vedere» proprio della fede), e credette. 9Infatti ancora non conoscevano la Scrittura, per cui egli deve risuscitare dai morti.

10Quindi i discepoli se ne tornano ciascuno a casa propria.

 

Chi ha partecipato anche alla veglia Pasquale, scoprirà nel vangelo appena letto non poche differenze, tali forse da accrescere il dubbio sull’autenticità dell’evento della risurrezione. Non farebbe che incrementare un già assai diffuso dubbio, se non incredulità, di fronte al tema della risurrezione! Come sappiamo è il fondamento della vita cristiana (san Paolo direbbe: «Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede» 1Corinzi15.12-20) ma è risulta essere anche tra gli elementi della fede più difficilmente accettati (le statistiche dicono che solo il 20% dei cristiani crede nella risurrezione!). Non siamo qui per costringere qualcuno a credere in Dio, come non possiamo costringere qualcuno ad amare un’altra persona, ma a suggerire di desiderare l’incontro con qualcuno che possa dare la voglia di vivere, di mettersi in gioco per cose anche difficili, di rischiare per avviare relazioni differenti ma belle e costruttive. Quello che allora troviamo nei racconti della risurrezione è proprio questo: racconti anche molto differenti tra loro ma che fanno emergere la ricchezza di una vita bella che hanno iniziato a vivere le persone che hanno incontrato il Cristo dopo la sua morte.

Vale la pena di precisare alcune idee che noi associamo all’idea di risurrezione. L’immagine più immediata è di uno che era morto e che ritorna in vita. Ma questa prospettiva è troppo scarsa se la riferiamo al Cristo. Infatti le persone che hanno assistito alla risurrezione di Lazzaro, o a quella della figlia di Giairo, o del figlio morto della vedova di Nain, non hanno reagito come è accaduto dopo che Gesù si è “risvegliato” dalla morte. Se si fosse trattato di un semplice ritorno a quello che si era prima perché dopo la risurrezione di Gesù le persone che lo hanno incontrato sono state disposte addirittura a morire per affermare che è vivo, cosa che non sono riuscite a fare finché lui era realmente vivo? C’è qualcosa di differente, che i testi del Nuovo Testamento presentano anche con altri termini: risuscitato, termine per noi tecnico, ma che in greco è indicato con i verbi risvegliato o rialzato, ma anche usa glorificato, esaltato, innalzato. Quindi non si tratta di una semplice rianimazione di un corpo morto che continua a vivere per sempre, ma un salto di qualità nel suo modo di essere, capace di cambiare radicalmente la vita delle persone che incontra. I vangeli infatti non ci raccontano come Gesù è risorto, semplicemente la constatazione che la tomba è vuota, ma ci raccontano come è cambiata la vita delle persone a cui il Cristo si è fatto presente dopo la sua morte. Cosa hanno visto? Hanno visto che la persona che avevano abbandonato e tradito continuava ad amarli, hanno visto che posso usare violenza contro qualcuno e farlo morire ma questa violenza non chiude le possibilità alla vita, hanno visto che è possibile essere perdonati e avere così la possibilità di ricominciare una vita bella, hanno visto che la persona che una disprezzata da tutti può divenire il punto di riferimento saldo per un cambiamento in meglio delle relazioni con tutti, hanno visto che nulla ci può allontanare dall’amore di Dio che è capace di toglierci dalla assillante preoccupazione di doverci difendere e trarre per noi il massimo vantaggio su tutti e tutto, ignorando i legittimi desideri degli altri!

Se anche noi incontriamo il Risorto vedremo il mondo con una realtà aumentata, aumentata nella capacità di ringraziare e di desiderare di rendere migliore la vita degli altri per poter ricevere quella gioia che rende viva la nostra vita!

 

Cristo è risorto! È veramente risorto!
Oggi è il giorno della vita che prevale sulla morte.
Oggi è il giorno del bene che sconfigge il male.
Cristo è risorto! È veramente risorto!
Oggi è il giorno della luce che mette in fuga le tenebre.
Oggi è il giorno della speranza che non viene mai meno.
Cristo è risorto! È veramente risorto!
Oggi è il giorno del perdono che spezza la catena della vendetta.
Oggi è il giorno della fede rianimata che è più forte dell’incredulità paurosa. 
Cristo è risorto! È veramente risorto!
Oggi è il giorno del fiume di grazia che inonda l’intera creazione.
Oggi è il giorno dell’irruzione dell’onnipotenza divina dell’amore.
Cristo è risorto! È veramente risorto!
Per tutti noi sia davvero
un giorno di vita e di bene,
un giorno di luce e di speranza,
un giorno di perdono e di fede,
un giorno di grazia e di amore!

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Alleluia, Cristo è risorto veramente! Ti affidiamo i testimoni della tua risurrezione: Papa Francesco, il nostro vescovo, tutti i pastori della Chiesa, i fedeli, le comunità cristiane e in particolare i nuovi battezzati. Preghiamo

Alleluia, Cristo è risorto veramente! Per il nostro don Lamberto, perché tutta la comunità, grata per il servizio che dona nella nostra Unita Pastorale, lo accompagni nella preghiera e lo sostenga nel suo percorso verso l’ordinazione presbiterale. Preghiamo.

Alleluia, Cristo è risorto veramente! Perché i governanti delle nazioni in guerra -in particolare dell’Ucraina, della Russia, di Israele, dei palestinesi, di Haiti, del Sud-Sudan- possano avvertire il desidero di Pace dei loro popoli; si smetta quindi di alimentare i motivi di conflitto, e si cerchino soluzioni per ridonare vita e normalità a coloro a cui è stata negata. Preghiamo

Alleluia, Cristo è risorto veramente! Perché la gioia di sentirci cristiani sia contagiosa, così da rendere buona testimonianza del Risorto nella nostra quotidianità. Preghiamo

Alleluia, Cristo è risorto veramente! Perché ogni malato, carcerato, chi piange un lutto, chi è solo, chi è vittima di violenza si senta circondato dalla Speranza che solo la fede in Te può dare. Non vengano mai a mancare da parte nostra le iniziative di carità, accoglienza, servizio e perdono in favore di chi cerca vita e futuro. Preghiamo