IV Domenica di Quaresima – 10 Marzo 2024

di | Marzo 9, 2024

IV Domenica di Quaresima

10 Marzo 2024

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,14-21)

14E: “come nel deserto Mosè innalzò il serpente, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15affinché chiunque crede, abbia in lui vita eterna?”

16Dio – infatti – ha tanto amato il mondo fino a dare il proprio Figlio unico generato, affinché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia vita eterna. 17Dio, infatti, non ha inviato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato mediante lui. 18Non sarà condannato, chi permane nel credere in lui. Ma è già condannato chi si ostina a non credere in lui, poiché non crede nel nome del Figlio di Dio unico generato. 19Questo, infatti, il giudizio di condanna: la luce venne nel mondo, ma gli uomini amarono le tenebre più della luce. Infatti, le loro opere erano cattive. 20Chiunque pratica il male, infatti, odia la luce, e non viene alla luce, perché non siano denunciate le sue opere. 21Ma chi opera la verità, viene alla luce, perché sia manifesto che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

Prosegue la nostra riflessione in questo tempo di Quaresima con alcuni brani tratti dal quarto vangelo, quello secondo Giovanni. Come abbiamo già detto in altre occasioni questo Vangelo si presenta di non facile lettura perché richiede una meditazione previa degli altri Vangeli e della Bibbia, altrimenti molti passaggi risultano difficilmente comprensibili.

Prima annotazione: Gesù sta parlando con Nicodemo, un fariseo disposto a mettersi in discussione, quindi non una persona come quella che siamo abituati a considerare rifacendoci alle frequenti dispute che Gesù avviava con i capi religiosi dell’epoca. Gesù dimostra d’essere aperto al dialogo con tutti! Seconda annotazione: il serpente innalzato da Mosè nel deserto, ricorda un episodio del popolo uscito dalla schiavitù dell’Egitto, che narra come alla richiesta della gente a Dio di allontanare i serpenti che facevano morire le persone, la risposta di Dio è invece quella di porre un segno (un serpente di bronzo su un’asta) che permettesse a chi era morso di non subire le conseguenze del morso. Gesù si presenta quindi non come colui che elimina il male, ma come colui che permette di non rimanere vittime del male che ci circonda. Terza annotazione: nei sinottici troviamo frasi simili a quella di Giovanni (17Dio, infatti, non ha inviato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato mediante lui):non sono venuto per i sani ma per i malati“, “non sono venuto per i giusti ma per gli ingiusti“, “lascio le 99 pecore per cercare quella perduta“… La volontà di Gesù (che è quella del Padre) è di scardinare una certa  logica religiosa che riteneva che Dio sia favorevole solo con quelli che lo assecondano, mentre per tutti gli altri c’è solo la condanna eterna. Quarta annotazione: la prospettiva di Giovanni nel presentare la sua riflessione è manichea (dualista: bene-male, luce-tenebre… senza sfumature!), se da una parte questo ci mette in difficoltà perché non esiste una realtà di questo tipo, dall’altra permette di comprendere meglio dove vuole arrivare con la sua proposta. Gesù ci richiama ad una chiarezza che non accetta compromessi che edulcorano il suo progetto di vita, per ritenerci giusti pur facendo tutto e il contrario di tutto. Quinta annotazione: noi siamo abituati a pensare il giudizio di Dio come una sua valutazione del nostro comportamento alla fine dei tempi, per stabile così se dobbiamo andare in paradiso o condannati all’inferno. Giovanni è più sottile nella sua riflessione, proponendo un giudizio che si realizza fin d’ora, non tanto in base alle opere che facciamo, ma in base all’adesione o meno alla proposta di Gesù, riteneva infatti che in base alla relazione con Lui, le azioni sarebbero state poi conseguenti. Per Gesù la sollecitazione è ad una responsabilità hic et nunc (qui e ora) non tanto da rimandare dopo la nostra morte, quando ormai tutto è già stato definito! Sesta annotazione: L’evangelista non intende spiegare il male, ma semplicemente ne constata la presenza, e soprattutto riscontra che uomini e donne sono particolarmente attratti da ciò che appare buono solo per sé, ma che si rivela male per gli altri. La verifica di questa affermazione è che se la cosa è buona appare tale a tutti (viene alla luce), se invece non è tale l’interessato non vuole che si sappia in giro (perché non siano denunciate le sue opere). Anche per noi risulta interessante questo criterio di valutazione del nostro agire. Forse se lo prendessimo in considerazione più spesso, potremmo evitare molti dei mali che rendono pesante la nostra vita e quella degli altri. Lo Spirito santo ci aiuti a fare di questo Evangelo uno strumento per fare chiarezza nella nostra vita, per acquisire una libertà bella che sia edificante per tutti.

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Per Papa Francesco, i vescovi, i sacerdoti e i diaconi: siano sempre sostenuti dalla nostra preghiera, affinché possiamo essere con loro corresponsabili nelle varie iniziative di vita comune e di fraternità delle nostre comunità. Preghiamo

Signore Gesù, la crudeltà e la malvagità sono -purtroppo- da sempre state presenti in ogni persona, e oggi nelle guerre non si cerca nemmeno di proteggere le donne, i più piccoli e i più deboli. Ti supplichiamo affinché i capi delle nazioni ricerchino il bene dei popoli non attraverso l’uso delle armi, ma con il dialogo e la ricerca sincera della pace. Preghiamo

Nelle notti difficili della nostra vita tante sono le domande che, come Nicodemo, vorremmo fare a Gesù. Consapevoli del grande amore di Dio per noi e per questo mondo, la nostra angoscia si trasformi in quella sana inquietudine che ci permette di diventare adulti nella fede, per camminare su strade nuove e compiere scelte coraggiose di fraternità, nella chiesa e nel mondo. Preghiamo

Signore Gesù in questo cammino di Quaresima aiutaci a vivere la preghiera come gesto d’amore, donaci di tenere fisso lo sguardo su Te, per vivere ogni relazione mettendo al primo posto l’altro e il tuo perdono. Preghiamo

La Francia ha inserito nella propria Costituzione la garanzia della libertà di accesso all’aborto. Perché, alla luce delle numerose forme di violenza, si ponga attenzione non solo ai diritti delle donne, ma anche  alla protezione dei bambini, e alla custodia della vita di tutti, soprattutto se deboli e vulnerabili. Preghiamo