IV Domenica di Quaresima  – 19 marzo 2023

di | Marzo 18, 2023

IV Domenica di Quaresima 

19 marzo 2023

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (9,1-41)

Breve: Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38 

1[In quel tempo Gesù] passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?».

3Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono [proprio] io!». 10Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 11Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». 12Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».

13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».

18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».

24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». 25Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». 26Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

39Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi».

40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

 

Ci troviamo di fronte ad un  altro brano piuttosto lungo dell’Evangelista Giovanni, su un altro argomento fondamentale nel cammino che il catecumeno (colui che si preparava al Battesimo) affrontava nella sua preparazione, quella che si chiama “illuminazione”, cioè la capacità di vedere le persone e la realtà solo dopo aver accolto con gioia la novità che Gesù porta, senza rimanere chiusi nella propria idea, nei propri preconcetti, nella propria mentalità. Come vedremo questa operazione richiede maturità umana, infatti per mettersi in discussione occorre avere fatto un percorso di consapevolezza di sé, della propria ricerca di ciò che è importante nella vita, consapevoli che -come direbbe anche il Cardinal Carlo Maria Martini- è più imporrante essere pensanti che credenti! Il sapiente infatti è colui che sa di non sapere, non certo quello che pensa di sapere già tutto! Un atteggiamento -quello del saccente che pensa di sapere già tutto- che facciamo fatica ad accettare anche noi quando è presente negli altri, ma che spesso presentiamo anche noi!  Partire dal presupposto che abbiamo bisogno degli altri, che l’accettazione delle nostre debolezze ci apre all’accoglienza degli altri, non ci è facile! Nel contesto in cui viviamo dobbiamo invece tutti essere performanti al massimo, non avere bisogno di nessuno, essere autonomi ed indipendenti il più possibile… una situazione che ci chiude agli altri, e ci fa ritenere d’avere noi solo la soluzione a tutto! Il cieco del vangelo invece ci presenza delle caratteristiche interessanti: Si lascia incontrare da Gesù e si lascia coinvolgere dalla sua iniziativa, infatti è solo dopo che è sceso alla piscina di Siloe che ritorna a vedere; è in ricerca, dice di non sapere di fronte ad alcune richieste che gli vengono fatte; ha la capacità di fare ragionamenti molto semplici, “so che prima non ci vedevo e ora ci vedo” “ da che mondo e mondo non è mai sentito di qualcuno che abbia ridato la vista ad un cieco nato”; la capacità di lasciarsi mettere in discussione per approfondire la consapevolezza di sé e dell’uomo Gesù che lo ha guarito (è profeta… viene da Dio… è Signore…). È una persona libera dai preconcetti, non ha nulla da perdere ma tutto da guadagnare accogliendo la novità che gli viene proposta; non ha paura di quello che potrebbero dire o fare gli altri. Chiediamo al Signore di avere anche noi questa maturità che come cristiani possiamo coltivare nel confronto con il vangelo, per aiutare anche gli altri ad essere significativi nella chiesa, nella società e nel mondo!

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Padre Santo, vogliamo ringraziarti per il servizio in questi 10 anni di papa Francesco nella tua Chiesa. Con il tuo sostegno si ravvivi e rinfranchi il suo cammino con noi. Dona a lui salute, forza, e consolazione. Preghiamo

Padre Misericordioso, sai risollevarci esaltando la nostra umanità; Gesù ha camminato nelle strade della Palestina, guarendo e sanando tante infermità. Anche noi siamo ciechi e ti chiediamo perdono per tutte le volte che non vogliamo vedere il tuo amore e non ci accorgiamo che anche oggi tu fai meraviglie per tutti noi. Preghiamo

Padre Buono, Tu che scruti i nostri pensieri e i nostri cuori, suscita in noi, in questo tempo di preparazione alla Pasqua, una vera conversione del cuore, aumenta la nostra fede, apri i nostri occhi e insegnaci a riconoscere nel Vangelo la luce che può orientare il nostro cammino nel servizio ai fratelli. Preghiamo

Padre Amorevole, venerdì 24 marzo si celebrerà la 31esima Giornata dei Missionari Martiri nel mondo. Essi, che sono stati “Voce del Verbo”, possano godere, tra le tue braccia, della gioia senza fine nel tuo Regno di pace. Preghiamo

Padre Premuroso, anche tu hai posto la tua fiducia in San Giuseppe. Come dice Papa Francesco, egli è “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Possiamo tutti noi, e in particolare i papà, trovare in lui un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. Preghiamo

Padre della Pace, la Chiesa sappia offrire una visione diversa nella ricerca della pace tra i popoli, favorisca il cessate il fuoco in Ucraina, e sostenga le politiche migratorie degli Stati affinché non siano volte al contenimento o al respingimento, ma all’apertura e all’accoglienza. Preghiamo