V Domenica di Quaresima – 3 aprile 2022

di | Aprile 2, 2022

V Domenica di Quaresima

3 aprile 2022

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa.

Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

Prima lettura

Il popolo si trovava in esilio, sconfortato dalla situazione che stava vivendo, e l’unica consolazione che li sosteneva era ricordare quello che Dio aveva fatto in passato, e il loro ricordo principale era l’Esodo, l’uscita dall’Egitto, dove Dio aveva manifestato tutta la sua forza. Ma il pericolo che si insinuava era ritenere che Dio si fosse ora stancato, o che non potesse più far nulla, che avesse di fatto dimenticato il suo popolo. Il profeta Isaia cambia le carte in tavola e suggerisce di non fermarsi più a guardare al passato (i bei tempi passati che anche i nostri anziani rimpiangono!) ma di guardare al futuro dicendo: “Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” Il popolo, stanco della situazione, non riusciva a vedere ad accorgersi della novità, ripeteva sempre le stesse cose, guardava al passato rimpiangendolo e così non si accorgeva di quello che stava accadendo perché, essendo una novità, non poteva essere compreso usando i soliti criteri!

È quello che sta accadendo anche ai nostri giorni: le situazioni si alternano così rapidamente una dopo l’altra, che non riusciamo più a venirne fuori se non in una situazione peggiore (o forse migliore per i soliti pochi ricchi della terra!). Prima il problema economico (bolla speculativa), il disastro ecologico, poi il Covid, adesso la guerra, la questione del governo dei popoli (la stessa democrazia non sembra funzionare più come in passato)…. Il problema successivo nasconde il precedente senza risolverlo del tutto. Il papa insiste: occorre affrontare le situazioni in un modo diverso! Quello attuato finora non funziona! (Einstein diceva: chi ha creato il problema non può anche risolverlo). La stessa cosa vale per la Chiesa: il clericalismo ha coperto misfatti nel passato, e continua sotto forme diverse svigorendo l’autenticità della Chiesa: occorre pensare in modo diverso (suggerisce la sinodalità come sistema, ma si fa fatica a comprenderla e a viverla).

Riesco a cogliere che, se voglio lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di me, occorre leggere la situazione con occhi nuovi e poi, con creatività ed inventiva, edificare qualcosa che dia un senso migliore a quello che siamo e facciamo, accettando anche di ridurre il mio tenore di vita (non perché costretto ma perché lo desidero!).

 

Seconda Lettura

Paolo racconta la sua esperienza: Tutto quello che prima considerava come indispensabile è poi risultato, visto da un’altra ottica, spazzatura. L’incontro con il Cristo che gli ha aperto gli occhi ha cambiato i criteri del suo valutare i fatti e quindi del suo agire. Prima era arrivato ad uccidere i cristiani perché contrastavano le sue idee sulla fede ebraica, e questo lo considerava un motivo di onore; quando ha aperto gli occhi si è reso conto che uccidere per difendere la propria idea andava contro i suoi stessi principi (il comandamento non uccidere) senza poi riuscire a capacitarsi di come abbia potuto per tanto tempo assecondare una logica assassina di quel tipo! A quel punto ha detto: “Ringrazio Gesù che mi ha aperto gli occhi e che continua ad amarmi nonostante la violenza che ho espresso e che si trova ancora in me!”

Se ci fermiamo anche noi a riflettere sulla nostra vita ci rendiamo conto che spesso siamo andati oltre i limiti che magari noi stessi ci eravamo proposti (nelle relazioni in famiglia, con i figli, con marito/moglie, con i fratelli -eredità-, con i genitori, con chi collabora con noi nel lavoro, con i vicini di casa… Guardando a come sta andando il mondo dobbiamo ammettere che il desiderio di avere sempre di più ha coinvolto le nostre esistenze, e se ci lamentiamo di chi ha troppo soldi (oligarchi), di fatto li imitiamo nell’agire più spicciolo.

Comincio ad avere chiarezza nella mia vita così da distinguere abitudini e modi di pensare che mi allontanano dagli altri e mi portano a ragionare sempre di più individualisticamente? (a scuola parlando dell’aborto, tutti d’accordo! Se la logica è però salvaguardare il più debole, come la mettiamo?…)

 

Vangelo

Brano splendido dove Gesù condanna (fa chiarezza) l’ipocrisia di chi vuole condannare e riscatta la vita di chi è palesemente da condannare! E nel fare questo si tira anche la zappa sui piedi… mettendo infatti alla berlina scribi e farisei questi poi gliela faranno pagare!

Nel contesto in cui viviamo è più facile trovare il nemico da condannare (e agire con la logica del capro espiatorio!) sentendoci dalla parte dei giusti e dei buoni! Agire smascherando gli sfruttatori e mettersi dalla parte del più debole sapendoci rimettere, non è facile (anche perché siamo noi coloro che impoveriscono e sfruttano gli altri! Pensiamo solo ai debiti che abbiamo accumulato in questi anni per mantenere noi un alto tenore di vita, e che le prossime generazioni stanno pagando e dovranno pagare salato!).

Cosa posso fare per smascherare in me e negli altri la falsa illusione di essere noi i buoni e gli altri i cattivi, e porci dalla parte di chi è impoverito da questo contesto economico e sociale per riscattare al loro situazione, restituendo loro quello che Dio ha creato per tutti, per una vita dignitosa di ogni uomo e donna sulla terra?