XII Domenica del tempo ordinario – 25 giugno 2023

di | Giugno 24, 2023

XII Domenica del tempo ordinario

25 giugno 2023

 

Dal vangelo secondo Matteo (10,26-33)

26Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.

30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! 32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

 

Se uno ha fatto attenzione al testo appena letto avrà notato come Gesù per tre volte raccomanda di non avere paura! Sicuramente l’intervento è provocato dalla situazione che si era creata nella prima comunità cristiana, soprattutto a causa delle persecuzioni, un contesto che bloccava lo slancio evangelizzatore dei primi cristiani. In questa sezione del Vangelo di Matteo, chiamato discorso missionario, Gesù aiuta a capire meglio cosa vuol dire essere Chiesa. Domenica scorsa abbiamo ascoltato come la motivazione alla missione è lo sguardo di compassione che Gesù ha sulla realtà e sulle persone: ne riconosce lo sconcerto e il disagio e, seguito dai suoi discepoli, si prodiga per rialzare e dare fiducia a chi era scoraggiato nella vita. Ora Gesù indica il motivo che può bloccare la nostra comprensione della realtà e quindi il nostro agire: la paura! Una prima paura è di perdere tempo per niente, di fallire nel compito, di disilluderci di fronte agli ostacoli, di arrivare a dire: “Chi me lo fa fare?”. Gesù afferma che va superata questa paura perché quello che appare svilito e oppresso apparirà in piena luce e sarà chiaro a tutti! È l’intima certezza che ciò che è vero, buono e bello avrà sicuramente il sopravvento! Si tratta infatti di smascherare l’avversario che tenta in tutti i modi di disilluderci sulla utilità che fare il bene ne valga sempre e comunque la pena! Una seconda paura è quella della morte, la violenza del più forte che ci toglie la vita. Questa paura mi ricorda le parole di Gandhi in un famoso discorso rivolto al suo popolo: “Io vi chiedo di combattere contro la rabbia, non di provocarla! Loro [gli inglesi] possono torturare le mie carni, rompere le mie ossa, anche uccidermi, allora potranno avere il mio cadavere, ma non sottomettere la mia volontà!”. Questa libertà dalla paura della morte gli ha permesso di fare cose grandi per il suo popolo! Gesù precisa che comunque occorre temere la morte, ma quella che spegne la vita, che ne toglie il senso, che la priva di ciò che la rende pienamente vissuta! La terza paura è di non valere niente, di non essere all’altezza della situazione, che la nostra sorte non sia presa in considerazione, la nostra e altrui vita sia inutile! Etty Hillesum nel suo diario, ben consapevole di quale sorte le sarebbe toccata in quanto ebrea, mentre si stringevano sempre più le maglie della persecuzione sul suo popolo durante la seconda guerra mondiale, ebbe a scrivere: “Cercherò di aiutarti [o Dio] affinché tu non venga distrutto dentro di me, mi risulta sempre più evidente che tu non puoi aiutare noi ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L’unica cosa che conta e che possiamo coltivare in questi tempi, è un piccolo pezzo di te in noi stessi! E forse così possiamo disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini!”. Una forza d’animo che le ha permesso di vedere sempre e comunque il bene attorno a sé e di ringraziare per la vita.

Nel nostro contesto, come ben sappiamo, si gioca invece sulla paura dell’altro per condurci a scelte irrazionali e che, in altri tempi e situazioni, avremmo considerato disumane e guidate solo da volontà di predominio e di sfruttamento.

Il Signore ci aiuti a superare insieme le nostre paure per risollevare il mondo e consegnarlo migliore alle future generazioni.

 

PREGHIERE DEI FEDELI

“Dallo sguardo sulla realtà scaturiscono le parole giuste per diradare le ombre di un mondo chiuso e diviso ed edificare una civiltà migliore di quella che abbiamo ricevuto”. Perché sappiamo leggere la realtà con lo stesso sguardo del Padre, che è sempre attento ai più deboli della storia. Preghiamo

Molti giovani di tutto il mondo si stanno preparando per la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Perché siano accompagnati dalla nostra preghiera e dall’ascolto attento delle loro istanze di vita. Preghiamo

Oggi celebriamo la Giornata per la Carità del Papa, e le offerte oggi raccolte gli permetteranno d’essere vicino concretamente a quanti sono in difficoltà in ogni parte della terra. Perché questo segno di appartenenza alla Chiesa ci rafforzi anche nell’attenzione verso tutti. Preghiamo

L’Europa è chiamata, dalla sua storia, a sostenere i diritti di ogni persona, garantendo flussi che siano corridoi umanitari e corridoi di lavoro, corridoi universitari, ricongiungimenti familiari che garantiscano futuro e stabilità. Perché sappiamo sostenere queste prospettive politiche e sociali nel nostro Paese e nel mondo. Preghiamo.

La situazione in Russia sta degenerando verso una guerra civile dalle conseguenze disastrose, acuendo i già gravi problemi legati al conflitto in Ucraina. Perché la ricerca del bene comune, e non degli interessi di pochi, sostenga il dialogo verso soluzioni che rispettino la dignità dei popoli e di ogni persona. Preghiamo.