XVIII Domenica del tempo ordinario – 31 luglio 2022

di | Luglio 30, 2022

XVIII Domenica del tempo ordinario

31 luglio 2022

 

Dal vangelo secondo Luca (12,13-21)

 

13Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

 

Lo stile a cui siamo abituati ci porta a leggere il Vangelo cercandovi subito la regola morale da applicare, che qui potrebbe diventare: non pensare solo alle cosa materiali, ma anche a quelle spirituali! La conseguenza deleteria di questo stile è di ridurre il Vangelo a moralismo senza riuscire così a comunicare niente di significativo alla maggioranza delle persone che non crede e non accetta imposizioni solo perché l’ha detto Gesù. Cerchiamo quindi prima di cogliere la Buona Notizia, cosa il brano ci rivela di Dio e poi, se questa idea di Dio ci attrae, porteremmo anche accogliere la sua esortazione. La prima cosa che emerge è che Dio non è interessato alle questioni economiche (“chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”), piuttosto fa attenzione a ciò che dà Vita alla vita, che dà senso e orientamento qualificato all’esistere. In questo modo è chiaro che il senso della vita non ci viene dato da quello che possediamo (altrimenti con la nostra morte, la nostra vita cesserebbe di avere senso!), ma dalle relazioni che costruiscono il nostro ragionare. L’uomo ricco della parabola non è descritto come malvagio, e nemmeno che abbia ottenuto la sua ricchezza con la frode (è stato il raccolto -dono di Dio!- ad essere stato abbondante!); il suo ragionamento non è assurdo, ma frutto di corretta interpretazione della situazione (non ho spazio, costruisco granai più grandi), e nemmeno la sua prospettiva di vita era da dissoluto (non si dice che avrebbe banchettato lautamente o sperperato i suoi beni con le prostitute… ricordando altre parabole!), ma semplicemente riteneva di poter godere di quello che aveva. Viene però definito stolto! (di per sé una persona grossolana perché bloccata). Quello che notiamo infatti è che il suo ragionamento non tiene conto degli altri, è solo un solipsismo, un ragionare che non ha confronti esterni a sé, è un ragionare corretto ma inficiato alla radice dall’incapacità di tener conto degli altri nel proprio ragionamento. Inoltre la parabola sottolinea un altro mancato riferimento nel ragionare dell’uomo: non tiene conto che prima o poi come tutti, dovrà concludere la sua vita, e dovrà abbandonare quello su cui tanto confidava. Ora Dio è colui che aiuta a non lasciarci ingannare nella valutazione delle cose, ma a considerarle secondarie rispetto al desiderio di Vita piena a cui tutti siamo chiamati.

Noi tutti ci consideriamo abbastanza saggi da fare scelte corrette e non ci riteniamo colpevoli di grosse scorrettezze, e in questo non sbagliamo. Ma quello che ci viene fatto presente è che escludiamo gli altri dal nostro ragionamento! Pensiamo solo alla questione ecologica ed economica: è evidente a tutti che non tiene conto degli altri attorno a noi e di quelli che verranno dopo di noi! Se ci interessano criteri diversi rispetto a quelli controproducenti che guidano il nostro agire sociale, il Vangelo ci offre spunti di verifica e di libertà per una vita migliore per tutti! “Tutto quello che hai distrutto e sprecato, a chi resterà?”

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Il rispetto per ogni persona, di qualsiasi cultura e popolo appartenga, sia alla base della nostra convivenza fraterna. Preghiamo

Il perdono di Assisi ci solleciti a incontrare, nella preghiera e nella riconciliazione, la misericordia di Dio. Preghiamo.

La Giornata Mondiale contro la tratta degli esseri umani, ci aiuti a riflettere sui rischi legati all’uso delle nuove tecnologie. Preghiamo.

Il conflitto, che affama la popolazione nell’Ex Birmania, sia risolto al più presto con l’aiuto della comunità internazionale. Preghiamo.

Il caldo eccessivo e il razionamento dell’acqua non peggiorino ulteriormente le condizioni di vivibilità nelle carceri italiane. Preghiamo.

La riflessione condivisa su stili di vita e sviluppo sostenibile, ci aiuti a tutelare l’ambiente e a sentirci parte di esso. Preghiamo.