Ascensione del Signore – 12 maggio 2024

di | Maggio 11, 2024

Ascensione del Signore

12 maggio 2024

Dal vangelo secondo Marco (16,15-20)

15Poi disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate l’evangelo a tutta la creazione! 16Chi avrà fede e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non avrà fede sarà condannato. 17Ed ecco i segni che accompagneranno quelli che hanno la fede: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno in lingue nuove, 18afferreranno serpenti con le mani e anche se berranno qualche veleno mortale, non farà loro alcun male; imporranno le mani sui malati ed essi ritroveranno la salute». 19II Signore Gesù, dunque, dopo aver parlato loro, fu elevato verso il cielo e sedette alla destra di Dio. 20Ed essi, partiti di là, proclamarono l’annuncio in ogni luogo, mentre il Signore collaborava e confermava la Parola attraverso i segni che la accompagnavano.

 

L’ascensione dal punto di vista temporale segna l’ultima delle apparizioni; dal punto di vista cristologico segna (come bene ci descrive la Colletta e il Prefazio) la presenza della nostra umanità presso Dio e la fiducia di poter anche noi raggiungere Cristo; dal punto di vista ecclesiale è l’inizio dell’evangelizzazione, che poi sarà sostenuta dalla forza dello Spirito santo; dal punto di vista umano segna la consapevolezza che, a ben guardare la realtà, siamo sempre accompagnati da parole e segni che rafforzano il senso della nostra vita verso un progresso di bene per tutti.

Alcune parole e i segni del vangelo ascoltato possono lasciarci perplessi: “chi non avrà fede sarà condannato” parole che stridono con tutta la logica di Gesù che non è venuto per condannare ma per salvare! Questo ci permette di poter affermare che una affermazione della Bibbia non può essere considerata isolandola, ma interpretata alla luce della prospettiva principale sostenuta dal Cristo nell’insieme della sua vita. E questo non è un falsificare il messaggio di Dio a nostro piacimento, ma comprenderlo per quello che è: una parola inserita in un determinato contesto! Senza dilungarci in spiegazioni -per le quali non abbiamo qui il tempo- possiamo dire che l’affermazione va intesa che, per chi non si lascia mettere in discussione dalla proposta del Vangelo, si autocondanna a non capirne il senso che, per chi invece si lascia coinvolgere, diventa occasione per vivere una vita migliore! Anche i vari segni che accompagneranno, non solo i primi discepoli ma anche tutti quelli che ascolteranno con gioia la proposta di Gesù, ci lasciano perplessi perché non li constatiamo nella vita dei credenti di oggi. Una lettura allegorica (attraverso la quale si esprime un concetto astratto nascondendolo dietro un’immagine) potrebbe sembrarci un escamotage per aggirare un ostacolo interpretativo. Resta il fatto che sia Gesù che i suoi discepoli hanno saputo far fronte alle difficoltà incontrate senza perdere la speranza e il coraggio nel proseguire la loro iniziativa. San Paolo in seguito, nella seconda lettera che scrisse ai corinti (al capitolo 6), così si esprime: 4Ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza, 8nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; 9come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; 10come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!”. Concludere che noi non siamo all’altezza di questa testimonianza e quindi ci tiriamo indietro e lasciamo ad altri il compito, è nasconderci dietro un dito! Anche i primi discepoli non erano certo delle parsone con particolare preparazione per definirsi all’altezza del compito loro affidato, ma ciò che rendeva coraggiosa la loro testimonianza era la certezza che era il Signore a camminare con loro! Forse dovremmo prima riconoscere le nostre paure che ci bloccano e combattere contro quelle. Interessante in proposito una frase di Martin Luter King, che non si è certo fermato di fronte alle difficoltà nel proporre le sue istanze di giustizia: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire. Non c’era nessuno!”

Nel contesto attuale, nel quale sembriamo schiacciati da continue ed incombenti minacce su diversi fronti, i cristiani dovrebbero presentarsi come coloro che non si lasciano condizionare dalla paura, ma continuano ad operare per il bene di tutti, vedendo nelle persone non dei nemici ma qualcuno con cui condividere la comune umanità nella pace. Il prossimo Giubileo del 2025 ci apra alla speranza, e sostenga tutti nel perseguire progetti di pace e di giustizia, come bene ha detto il papa nella sua lettera di indizione.

PREGHIERE DEI FEDELI

“Riceverete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni.”

La Tua grazia, Signore, sostenga i tuoi testimoni di oggi: il Papa, i vescovi i sacerdoti, i consacrati e le tante laiche e i laici cristiani, in particolare tutti coloro che intraprendono la strada della missione in altri Paesi, spesso mettendo a rischio la propria vita per la causa del Vangelo. Preghiamo.

 

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura.”

Signore, questo è il tuo invito prima di ascendere al cielo. Perché anche le persone che si dicono senza Dio, attraverso la testimonianza e la proclamazione del Vangelo di noi cristiani, si aprano alla conoscenza e all’amore del Padre, che non abbandona mai nessuno. Preghiamo.

 

“Conservate l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della Pace.”

Perché i governanti delle nazioni ascoltino la voce dei popoli che, dall’Ucraina alla Palestina, chiedono pace, dialogo e ripudio di ogni guerra. Si impegnino così ad avviare trattative, nel rispetto dell’umanità che tutti ci unisce. Preghiamo.

 

“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana è il tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che oggi celebriamo. Perché quanti operano nella comunicazione raccontino con umanità, sincerità e libertà, le lacrime dei poveri e il loro grido che reclama giustizia e pace. Preghiamo.

 

Signore Gesù, oggi affidiamo a te e a Maria, la madre tua e nostra, tutte le mamme, vive e defunte. Sostenuti dalla forza del tuo santo Spirito, siano sempre rispettate, ricordate ed amate dai loro figli. Preghiamo.

 

Preghiamo per la popolazione di Rio Grande do Sul in Brasile, colpita da una devastante inondazione. La nostra solidarietà si unisca all’attenzione ai profondi cambiamenti climatici che rendono sempre più fragile la nostra casa comune. Preghiamo.