Pentecoste – 19 maggio 2024

di | Maggio 18, 2024

Pentecoste

19 maggio 2024

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,26-27.16,12-15)

26«Quando poi verrà il Difensore che conforta, colui che manderò a voi dal Padre – lo Spirito di verità, che proviene dal Padre, si farà lui testimone a mio favore. 27E voi pure sarete testimoni, perché da principio voi siete con me.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma ora non potete sostenerle. 13Ma quando verrà lui, lo Spirito della verità, lui vi guiderà alla verità tutt’intera. Infatti, non parlerà da sé stesso – ma comunicherà tutto quello che avrà ascoltato, e vi annuncerà quanto sta per accadere. 14Lui mi darà gloria: prenderà infatti del mio, e ve lo annuncerà.15Tutto quel che il Padre possiede, è mio – perciò vi ho detto: lui prenderà del mio, e ve lo comunicherà.

 

Pentecoste per noi cristiani è collegata al dono dello Spirito santo, disceso sugli apostoli, così come il libro degli Atti degli apostoli ce lo racconta. Per gli ebrei -riuniti quel giorno- era una celebrazione che ricordava il dono delle Regole di Vita (i cosiddetti Dieci commendamenti) di Dio sul Sinai a Mosè per permettere loro di conservare quell’alleanza che li ha resi liberi dalla schiavitù. Ma prima ancora era una festa che i popoli nomadi, una volta divenuti sedentari, celebravano per festeggiare le messi e la prima mietitura, auspicio per un anno loro favorevole. Questo ci permette meglio di capire che la cifra di cinquanta è simbolica (7 X 7 più 1), e che la Chiesa ha distribuito una volta all’anno la celebrazione della Pasqua che celebriamo pienamente ogni domenica, per cinquanta giorni per una comprensione pedagogica.

Anche le immagini che si utilizzano sono evocative, e nessuna di esse riesce ad esaurirne il senso: vento impetuoso, fuoco, lingue, colomba, l’olio, l’acqua, l’imposizione delle mani… Ognuna cerca di avviarci alla comprensione di un suo aspetto! In questo senso è difficile quindi descriverlo! Per cercare di intuire qualcosa dovremmo fare riferimento alla vita di Gesù in particolare, o comunque alla Bibbia, per capire soprattutto dove e come si manifesta. Con i bambini di solito si porta questo esempio: se tu guardi un filo elettrico non vedi se passa o meno la corrente, però puoi dedurre se passa o meno guardando se la lampadina che si accende o meno! Così un po’ lo Spirito, non lo vedi direttamente, ma ne puoi scoprire gli effetti. San Paolo, in uno dei suoi elenchi che suggerisce in proposito (Gal 5, 22) afferma: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. E per meglio chiarire le cose suggerisce anche il contrario, cioè quando non opera lo Spirito di Dio, perché gli effetti sono: “fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere”. Questo diventa un criterio di discernimento: come cristiani siamo chiamati a dare seguito (ascoltare, meditare, riflettere, compiere…) tutto quello che è frutto -conseguenza- della presenza dello Spirito, e di rifiutare categoricamente tutto ciò che è contrario!

Se vogliamo concretizzare per l’oggi, potremmo rifarci a quanto papa Francesco ha scritto nella Bolla di indizione del Giubileo del 2025, per sottolineare come “la Speranza non delude“. 1. Pace nel mondo -con il richiamo forte dall’arena di Verona di sabato, pace che va promossa, preparata, curata, sperimentata e organizzata, “lo Spirito si servirà proprio di noi, invisibili grani di polvere per bloccare la macchina infernale e costruire giustizia e pace”- (contrario: sopraffazione, violenza e guerra…) 2. Visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere (contrario: la perdita del desiderio di trasmettere la vita) 3. Forme di amnistia per i detenuti per aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società (contrario: pena di morte e condizioni di detenzione che non rispettano i diritti umani e annientano ogni speranza di perdono e di rinnovamento) 4. Attenzione ai malati e rispetto del diritto alla salute di tutti i cittadini (contrario: isolamento e sofferenze specialmente per chi sperimenta patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale) 5. I giovani valorizzandoli quando sanno sprigionare energie, ad esempio quando si rimboccano le maniche e si impegnano volontariamente nelle situazioni di calamità e di disagio sociale (contrario: quando si prospetta loro un futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto nella malinconia e nella noia 6. I migranti, esuli, profughi e rifugiati quando l’accoglienza, che spalanca le braccia ad ognuno secondo la sua dignità, sono accompagnati con responsabilità, affinché a nessuno sia negato il diritto di costruire un futuro migliore (contrario: quando le loro attese sono vanificate da pregiudizi e chiusure, violenze e discriminazioni, non sono garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, strumenti necessari per il loro inserimento nel nuovo contesto sociale) 7. Anziani, in particolare i nonni e le nonne, se rappresentano la trasmissione della fede e della saggezza di vita alle generazioni più giovani (contrario: sono abbandonati, isolati, trascurati, dimenticati, non sostenuti nella loro situazione…) 8. I miliardi di poveri… (contrario: quando i loro problemi si pongono come un’appendice, come una questione che si aggiunga quasi per obbligo o in maniera periferica, non li si considera se non un mero danno collaterale). 9. Beni della Terra creati da Dio per tutti e non destinati solo a pochi privilegiati (contrario: il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari non destinato per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri…) 10. condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli, è una questione di giustizia (contrario: oggi una nuova forma di iniquità di cui ci siamo resi consapevoli, il “debito ecologico”, soprattutto tra il Nord e il Sud, come pure all’uso sproporzionato delle risorse naturali di quei Paese…) 11. Ricordando il Concilio di Nicea, l’unità nella Chiesa (contrario: la divisione che sperimentiamo) si lavora per unificare la data della Pasqua (che sarà provvidenzialmente unica proprio nel 2025).

La Speranza Cristiana che non si ferma vedere la morte ma che sa vedere in essa una vita nuova che nasce dall’amore donato, ci permetta di lasciarci guidare dallo Spirito per creare, per il bene di tutti, un mondo nuovo, secondo il progetto di Dio, nell’amore, nella giustizia e nella pace.

 

PREGHIERE DEI FEDELI

Spirito di comunione, vieni nelle nostre comunità perché non ci isoliamo in una fede intimistica e soggettiva, ma sappiamo collaborare con tutti i fratelli e le sorelle sull’esempio di Cristo, che dando la sua Vita per gli amici ha dato inizio alla Chiesa. Preghiamo.

Spirito di santità, Papa Francesco nella sua recente visita a Verona e come sempre nei suoi viaggi, incontra, ascolta, incoraggia, partendo sempre dalle persone più deboli: perché anche noi sappiamo essere attenti ad ogni uomo e donna come sa fare lui, per farci tutto a tutti. Preghiamo

Spirito di concordia, con l’avvicinarsi delle elezioni europee ed amministrazione, aiutaci a rispettare le idee altrui senza offendere o diffamare, regni il dialogo e il confronto tra i candidati, con l’obiettivo di creare amministrazioni che ricerchino il bene comune e non l’antagonismo, per uno sviluppo sostenibile in ogni Paese e per il bene dei cittadini. Preghiamo

Spirito di consolazione, accompagna con la nostra vicinanza chi sta soffrendo all’ospedale, nella propria abitazione, in casa di riposo, in carcere, a causa della guerra, delle distruzioni e dei cambiamenti climatici. Preghiamo.

Spirito d’amore, ti preghiamo per tutti coloro che amano la verità, che lottano per la giustizia, la libertà e la pace, e per tutti i popoli: rinnova in loro i tuoi prodigi, e rianima i nostri cuori alla speranza. Preghiamo.

Spirito di mitezza, rendici consapevoli dei doni che abbiamo ricevuto per edificare, nelle nostre attività quotidiane, un mondo migliore per tutti. Preghiamo.