XXXIV Domenica del tempo ordinario – 20 novembre 2022

di | Novembre 20, 2022

XXXIV Domenica del tempo ordinario

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo re dell’universo

20 novembre 2022

 

Dal vangelo secondo Luca (23,35-43)

35Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

 

La conclusione dell’anno liturgico ci porta al momento culmine della vita di Gesù: la sua morte in croce! Un momento che va considerato in tutta la sua pregnanza, considerando che il malfattore ha colto, per aprirsi all’iniziativa del Cristo, non la potenza della sua risurrezione, ma la capacità dell’uomo Gesù (lo chiama così infatti -unico caso nel Vangelo- con il suo solo nome, senza altri appellativi) di partecipare alle sue stesse sofferenze, pur essendo palesemente innocente! Tutti gli altri discepoli, rimasti con Gesù per tre anni, non hanno saputo cogliere questo aspetto, ed è stata necessaria la risurrezione per aprire loro gli occhi alla comprensione della forza rinnovatrice che Gesù portava con sé! Solo questo dovrebbe farci riflettere -come cristiani- per capire come la comprensione dell’iniziativa di Dio nella nostra vita non passa attraverso il superamento magico delle difficoltà, ma attraverso la rilettura di ogni evento della vita, anche avverso, come una manifestazione della presenza del Signore che ci sollecita ad inventare un modo migliore per amare ogni persona.

Noi, come le persone attorno alla croce di Gesù, siamo più preoccupati di venir fuori dalle sofferenze della vita, nella paura di restarne schiacciati, senza renderci conto che invece una sana valutazione di ciò che accade nella nostra vita, dovrebbe condurci ad una maggiore libertà nel favorire ciò che da vita agli altri. Solo così anche la nostra vita potrà compiacersi di quello che siamo e abbiamo fatto. La tentazione poi di riferirci solo a chi sa venir fuori vincente in questa esistenza, ci illude e non ci aiuta a renderci conto di quello che noi siamo realmente e di quello che è importante per il bene di tutti.

Cristo non scendendo dalla croce ha voluto stroncare ogni idea campata in aria di un Dio che prevale sugli altri preoccupandosi innanzitutto di se stesso, ma dimostrando che la bellezza della vita la si scopre nel ricevere gratuitamente la gioia di chi abbiamo saputo risollevare e riscattare da una situazione disastrosa per lui.

Il Signore ci aiuti a non limitarci a vedere le cose solo dal nostro punto di vista, troppo ristretto per poter aprire la strada ad una cambiamento positivo per noi e per tutti, ma ad aprirci ad orizzonti più ampi e belli, sostenuti dal ricordo del bene che Dio ha fatto in tante persone che l’hanno riconosciuto presente nella loro vita, e anche nella nostra esistenza. Riconoscere e sostare sul bene compiuto dagli altri, ringraziare per quello che riceviamo gratuitamente dagli altri, ci permetterà di meglio intravvedere Dio presente nella nostra vita, e di capire che anche le inevitabili sofferenze e difficoltà che incontreremo, non sono un ostacolo ma una opportunità per meglio dare spazio alla cura e alla benevolenza che desideriamo per noi, e che il mondo chiede per svilupparsi come una casa accogliente per tutti.

 

PREGHIERE DEI FEDELI

I religiosi siano sempre più impegnati a qualificare il settore della scuola e quello socio-sanitario, per il bene di ogni persona. Preghiamo

I 70 anni di vita del CUAM -Medici con l’Africa- rafforzino in noi l’impegno a non sfruttare ma a promuovere quel Continente, valorizzandone i numerosi giovani. Preghiamo

Di fronte al numero sempre più crescente di studenti respinti a causa delle troppe assenze, la comunità civile si interroghi sul crescente disagio dei giovani. Preghiamo

La considerazione che, a fronte delle promesse di ridurre l’impatto ambientale, crescono invece gli affari attorno all’estrazione di petrolio e gas, sproni i Paesi del mondo ad accelerare una corretta transizione ecologica. Preghiamo

Il lavoro diplomatico apra spiragli che portino al cessate il fuoco e a veri negoziati di pace in Ucraina. Preghiamo

Gli organismi istituzionali legittimati dal popolo sappiano neutralizzare progetti politici autoritari, e difendano la dignità umana di tutti e la legalità. Preghiamo